Translate

BAMBI HA TROVATO CASA NEL PARCO DEL TORRE, ALLE PORTE DI UDINE.


di Alessandra Ceschia
Messaggero Veneto
30 giugno 2012

UDINE. A scorgerlo fra gli alberi mentre succhiava il latte da mamma cerva è stato un gruppo di soci della Riserva di caccia di Udine. Accarezzato dai primi raggi del sole “Bambi” si reggeva ancora malfermo sulle
zampe mentre esplorava il parco del Torre a pochi giorni dalla nascita.



Mamma cerva allatta il piccolo nel parco del Torre
Era l’alba di una settimana fa. «Eravamo certi della presenza di un cervo adulto nel territorio della Riserva – testimonia il direttore Silvano Buiatti –. Lo scorso anno avevamo scorto le tracce di una femmina da oltre un centinaio di chili e avevamo avvistato un altro animale di circa un anno, ma non potevamo immaginare che potessero insediarsi sul nostro territorio».
E invece, a dispetto delle previsioni, mamma cerva ha scelto il parco del Torre per far crescere i suoi piccoli e i soci della Riserva, una trentina in tutto, hanno deciso di adottare tutta la famigliola.
«Per noi è un motivo di orgoglio – chiarisce Buiatti – oggi i cacciatori sono tutori di un equilibrio sul territorio, il più delle volte accanto al fucile hanno la macchina fotografica e sanno catturare anche le emozioni, non solo le prede. Nella nostra Riserva, che si estende per un migliaio di ettari, abbiamo censito una settantina di caprioli e una decina di cinghiali, una popolazione che, stagione dopo stagione aumenta del 15-20%, segno che, a dispetto delle polemiche, rispettiamo i prelievi, blocchiamo il bracconaggio, effettuiamo i prelievi di volpi per la rabbia silvestre e in passato abbiamo distribuito le esche».
Per Buiatti, la presenza della famiglia di cervi nel parco del Torre, che potrebbe comprendere anche un maschio adulto, è il risultato delle politiche gestionali adottate dai soci della Riserva di Udine, ma anche di quelle delle riserve vicine, da Remanzacco a Povoletto, a Reana e Pradamano.
E anche sul fronte della sicurezza e delle preoccupazioni sollevate dalle associazioni ambientaliste e da alcuni cittadini circa i rischi per i frequentatori del parco e della pista ciclabile durante l’attività venatoria, Comune e Riserva avrebbero trovato un accordo nel corso di un incontro convocato dalla Regione nei giorni scorsi.
«Per la caccia di selezione agli ungulati non ci sono problemi perché viene fatta all’alba e al tramonto, quando non ci sono frequentatori – riferisce l’assessore Lorenzo Croattini – i rappresentanti della Riserva si sono detti anche disponibili a chiudere le aperture della altane verso le piste ciclabili per limitare ulteriormente i rischi. Quanto alla caccia a pallini - aggiunge – abbiamo chiesto che venga aumentata la fascia di sicurezza e anche in questo caso abbiamo incontrato ampia disponibilità».


*** INTERVENTO RIDICOLO QUELLO DELL'ASSESSORE ALL'ECOLOGIA DEL COMUNE DI UDINE. 
PRATICAMENTE E' COME SE SCONSIGLIASSE L'ACCESSO, IN QUEI SPECIFICI MOMENTI DELLA GIORNATA, AI FREQUENTATORI DEL PARCO. 
E' DISCRIMINANTE !
ALTRETANTO DISCRIMINANTE  E' L'AVER CHIUSO CON UNA SBARRA L'ACCESSO AL PARCO IMPEDENDO IN TAL MODO LA LIBERTA' DI TRANSITO AI MEZZI DEI DISABILI CHE AVREBBERO IL DIRITTO DI FREQUENTARE QUESTO POLMONE VERDE COME TUTTI I CITTADINI.
FARO' RICHIESTA DI OTTENERE LE CHIAVI DI ACCESSO PER ENTRARE CON LA MIA AUTO (DEL RESTO I CONTADINI ACCEDONO AL PARCO COI MEZZI AGRICOLI)
HO DIRITTO ANCHE IO DI PROVARE L'EMOZIONE DI VEDERE (VIVI) QUESTI STUPENDI UNGULATI  MENTRE  SI  AGGIRANO NEL PARCO SIA  ALL'ALBA CHE AL TRAMONTO !