Sono entrata in garage con l’auto e, mentre il portone automatico
si chiudeva, ho sentito un forte ronzio che si avvicinava e poi qualcosa che
sbatteva ripetutamente contro i muri e ogni oggetto all’interno dell’autorimessa.
Ho pensato ad un moscone ma il ronzio era molto amplificato. Uscendo dall'auto
ho notato un insetto piuttosto grande che svolazzava. Ho riaperto il portone
con la speranza che potesse uscire attirato dalla luce esterna. Niente da fare.
Nel timore che entrasse anche in casa, ho deciso di tentare la
cattura dell'insetto sperato di poterlo prendere una vota che si fosse posato
da qualche parte (dico prendere, non uccidere) Purtroppo non sono riuscita nel
mio intento anche perché alla fine l’insetto si è nascosto troppo in alto. Nei vari
intenti di cattura sono riuscita però ad osservarlo da vicino e a
fotografarlo. Sembra una vespa ma le sue dimensioni (circa 5 centimetri) mi fanno pensare che non sia un insetto del nostro territorio.
Che si tratti del calabrone killer originario dell’Asia? Secondo notizie
di stampa, un insetto (che potrebbe assomigliare a questo) sta invadendo e preoccupando l’intera Europa in quanto la sua
puntura ha già causato la morte di alcune persone Leggi.
Essendo notte fonda l'impresa di cattura e successiva liberazione si rimanda a più tardi, col sorgere del sole.
Essendo notte fonda l'impresa di cattura e successiva liberazione si rimanda a più tardi, col sorgere del sole.
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AGGIORNAMENTO
Nei giorni successivi, dopo aver cercato a
lungo, il calabrone l’ho trovato, ma era morto.
Nel frattempo avevo contattato un entomologo
dell’Università di Udine per chiedere informazioni.
Il prof. Pietro
Zandigiacomo così mi ha risposto: " L'esemplare da Lei fotografato dovrebbe
essere un comune calabrone (Vespa crabro). Per quanto riguarda la vespa
velutina (Vespa velutina nigrithorax) non risulta che sia ancora giunta nel
Triveneto (da Liguria e Piemonte).
Recentemente ho esaminato calabroni raccolti
in una decina di località friulane e venete e tutti sono Vespa crabro.
Sull'argomento può guardare anche il sito del LAR di Udine".
Ringrazio il professore Pietro Zandigiacomo per la cortese risposta.
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Elisa Colavitti è su Facebook